Commentando il passo del Vangelo di Giovanni (13, 21–33. 36–38) in cui Gesù parla del tradimento di Giuda e ricorda a Pietro che lo rinnegherà tre volte, il Papa ha condiviso con i presenti la sua riflessione su «due parole»: la notte e la dolcezza del perdono di Cristo. Era notte quando Giuda uscì dal cenacolo. E il Santo Padre ha sottolineato che era notte fuori e dentro di lui. Ma, ha ricordato, c’è un’altra notte, una notte «provvisoria» che tutti conoscono e nella quale al di là del buio c’è sempre la speranza. È la notte del peccatore che incontra di nuovo Gesù, il suo perdono, la «carezza del Signore». Papa Francesco ha invitato ad aprire il cuore e a gustare la «dolcezza» di questo perdono. La stessa dolcezza che si è espressa nello sguardo rivolto da Cristo a Pietro che lo aveva rinnegato. «Che bello essere santi — ha concluso — ma anche quanto è bello essere perdonati».
(26 marzo 2013)