Dio prepara la strada per ciascun uomo. Lo fa con amore: un «amore artigianale», perché la prepara personalmente per ognuno. Ed è pronto a intervenire ogni qualvolta il cammino è da correggere, proprio come fanno una mamma e un papà.
IGesù, dopo larresto di Giovanni, andò in Galilea, dando limpressione di voler iniziare unaltra tappa del cammino. «E proclama il Vangelo con le stesse parole di Giovanni: il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino, convertitevi. La stessa cosa che diceva Giovanni, la dice Gesù. Giovanni aveva preparato la strada a Gesù. E Gesù la segue».
«Preparare le strade, anche preparare le nostre vite, è proprio di Dio, dellamore di Dio per ognuno di noi». «Lui non ci fa cristiani per generazione spontanea. Lui prepara la nostra strada, prepara la nostra vita, da tempo».
«Sembra che Simone, Andrea, Giacomo, Giovanni sono stati qui definitivamente eletti»; ma questo non significa che da questo momento siano anche stati «definitivamente fedeli». In realtà proprio loro commettono degli sbagli: fanno proposte «non cristiane al Signore», di fatto lo rinnegano. E Pietro più degli altri. Si sono spaventati e sono «andati via, hanno abbandonato il Signore».
«Così il Signore ci prepara da tante generazioni. E quando le cose non vanno bene, lui si immischia nella storia» e le sistema. Nella stessa genealogia di Gesù, ha ricordato, ci sono «peccatori e peccatrici. Ma come ha fatto il Signore? Si è immischiato; ha corretto la strada; ha regolato le cose. Pensiamo al grande Davide, grande peccatore e poi grande santo. Il Signore sa. Quando il Signore ci dice: con amore eterno io ti ho amato, si riferisce a questo. Da tante generazioni il Signore ha pensato in noi». E così ci accompagna provando i nostri stessi sentimenti quando ci si accosta al matrimonio, quando si è in attesa di un figlio: in ogni momento della nostra storia «ci attende e ci accompagna».
«Questo è lamore eterno del Signore. Eterno ma concreto. Un amore anche artigianale, perché lui va facendo la storia e va preparando la strada per ognuno di noi. E questo è lamore di Dio».
(Papa Francesco)